Sugar Memory

Amie Dicke, Sugar Memory  1

Amie Dicke, Sugar Memory  2

Per lungo tempo, mi sono concentrata sulla possibilità di riprodurre e rimodellare una serie di sculture realizzate poco prima di diplomarmi alla scuola d’arte, nel 2000. In quel periodo, avevo cominciato ad analizzare il ruolo delle donne nella vita quotidiana e le modalità della percezione di sé in rapporto al proprio modo di apparire in pubblico. Mentre cercavo di posizionarmi sia come artista che come donna, osservavo le altre donne. Ero alla ricerca di uno stile personale, un atteggiamento unico, un contegno, e tentavo di forgiarmene uno in modo letterale, studiando le posizioni e le forme del corpo femminile.
Mentre indugiavo sulla soglia della mia carriera artistica, presi la decisione di utilizzare il mio corpo per esprimere questa mia ricerca di una posizione rilevante. Così, come con una statua, feci uno stampo delle mie gambe dal cavallo al piede, con del marzapane ricoperto di glassa, una sostanza morbida che riproduceva al negativo le curve del mio corpo. Le sculture furono modellate e levigate e vennero fuori due colonne coniche di zucchero, una larga, l’altra stretta. Quest’ultima era rivestita da uno strato spesso di glassa rosa, mentre quella larga stava a gambe larghe, crogiolandosi nella sostanza zuccherina dalle trasparenze del miele che le scivolava giù per le cosce. Le due sculture sono intitolate Com’è dolce lo spazio fra le mie gambe.
Le sculture si dimostrarono molto più fragili di quanto mi aspettassi. Il fornaio che mi aveva aiutato nella preparazione di questo progetto mi aveva assicurato che sarebbero durate parecchi anni, ma appena furono terminate, la superficie di marzapane cominciò a sfaldarsi e a sbriciolarsi.
Ripensare a quelle sculture di zucchero, così incontrollabili e mutevoli, mi ha fatto capire che volevo realizzarle di nuovo, questa volta, però, in modo da conservare tutta la bellezza dell’immagine “fresca”.
Cosa accadrà quando avrò realizzato di nuovo quelle sculture con un materiale più resistente? Non potranno più sbriciolarsi, come quando erano di marzapane e di zucchero, la nuova tensione ora è che si possano rompere: la fragilità è rimasta, ma non sono più dolci. Devo accingermi a questo progetto con un nuovo approccio. Il mio scopo è di perfezionare la rappresentazione dello “spazio fra le gambe”.

Amie Dicke

Sugar Memory di Amie Dicke è stato prodotto ad Albisola nel 2006 in occasione della III Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea.