Pilons

Pekka Harni, Pilons

Un’opera d’arte spesso è composta di molti elementi. Solitamente, questi elementi sono fissati insieme in un ordine definitivo.
Non ci è permesso di cambiare il loro ordine; una volta finita, l’opera è pronta e compiuta.
Nella mia installazione, ho voluto rovesciare questo dato di fatto. Ho creato dodici elementi semplici di ceramica con forme simili a vasi, in argilla rossa. Tutti questi elementi possono essere combinati secondo ordini diversi, per creare differenti composizioni di piloni. Chi utilizza quest’opera d’arte, o il suo proprietario, possono cambiare l’ordine della composizione di piloni per rinnovare l’opera. I piloni sono interattivi, almeno a livello teorico.
A causa della mia professione di architetto e industrial designer, sono abituato a dare una funzione agli artefatti e sono quasi incapace di creare un’opera d’arte pura, priva di un qualche aspetto simil-funzionale o utilitaristico. La funzione non elimina l’arte, anche se l’arte di solito elimina o trasforma la funzione.
Tutti gli elementi di ceramica utilizzati per le mie composizioni di piloni mostrano una forma di grande utilità simile al vaso tradizionale, ma nello stesso tempo sono modulari. Inoltre, è stata una soluzione naturale ricorrere a un maestro ceramista locale, impiegare l’argilla rossa e i metodi tradizionali di lavorazione per produrre questi piloni. È stato meraviglioso lavorare con un abile ceramista di Albisola, Marco Tortarolo.
Nei tempi antichi, il cibo era spesso conservato nei recipienti di ceramica, come vasi e pentole. Lo stomaco: un organo simile a un sacco, nel quale gli alimenti sono mescolati e parzialmente digeriti è anche un contenitore. Ho associato le diverse forme dei piloni ad alcuni problemi di stomaco, legati alla sovralimentazione.
Allegoria dei problemi digestivi, quest’opera è anche intesa come espressione della nostra società attuale, che consuma, mangia e sfrutta le risorse del pianeta Terra.
Per concludere, mi piacerebbe poter ri-funzionalizzare questi piloni di ceramica impiegandoli per realizzare una fontana per qualche bel giardino italiano.

Pekka Harni

Pekka Harni, Pilons. “Pekka Harni & Yuka Takahashi exhibition”, Design Museum, Helsinki, 2010

I Pilons di Pekka Harni sono stati prototipati nel 2006 ad Albisola (Italia) in occasione della III Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea e sono stati presentati anche nell'ambito dell'esposizione “Pekka Harni & Yuka Takahashi exhibition”, Design Museum, Helsinki (Finlandia), 2011.

Planet B

Pekka Harni, Planet B

Il vaso di Pekka Harni evoca nella forma una stazione spaziale ultralucente, ma anche i piccoli contenitori della tradizione floreale e simbolica dell'Ikebana. Infatti, tale progetto dà luogo a un'Ikebana fra passato e futuro, fra natura e artificio, in cui i fiori sono gli abitanti di questa stazione organica e futuribile.

Pekka Harni, Planet B. “Pekka Harni & Yuka Takahashi Exhibition”, Case Gallery Oyamacho, Tokyo, 2012

Pekka Harni, Planet B. “Hirameki”, Ozone Living Design Center, Tokyo, 2010

Pekka Harni, Planet B. “Straightforward New Finninsh Design 2010”, Meatpacking District, Finnish Cultural Institute, New York, 2010

Planet B di Pekka Harni è stato prototipato ad Albisola (Italia) in occasione dell'esposizione itinerante “Cambiare il mondo con un vaso di fiori”, Mudac-Museo di design e arti applicate contemporanee, Losanna, 2011; Fondazione Pierluigi e Natalina Remotti di Camogli, 2010-2011; Istituto Italiano di Cultura di Madrid, 2010.
Planet B è stato anche presentato nell'ambito delle esposizioni “Pekka Harni & Yuka Takahashi Exhibition”, Case Gallery Oyamacho, Tokyo, 2012; “Pekka Harni & Yuka Takahashi exhibition”, Design Museum, Helsinki, 2011; Ozone Living Design Center, Tokyo nel 2010; “Straightforward New Finninsh Design 2010”, Meatpacking District, Finnish Cultural Institute, New York, 2010.