Looking through Caesar (veni, vidi, vici)

Gabriel Lester, Looking through Caesar (veni, vidi, vici)

Gabriel Lester, Looking through Caesar (veni, vidi, vici)

Guardare attraverso Cesare (veni, vidi, vici)

C’è stato un momento in cui un mio zio si era creato quasi un impero, ad Amsterdam, grazie a una catena di negozi e magazzini di merci di seconda mano. I magazzini erano situati alla periferia della città, mentre i negozi si trovavano in centro. Questo impero è durato quanto durano in genere le mode — dieci anni scarsi — finché non è stato chiaro che la gente aveva iniziato a preferire oggetti nuovi e mai utilizzati prima.
All’epoca, in un periodo in cui avevo bisogno di soldi, ho lavorato nei negozi e magazzini di mio zio per alcuni mesi. La varietà di merci che mi sono trovato a trattare era incredibile — mio zio era capace di acquistare interi arredamenti di bar parigini o carichi di vecchie cartoline già scritte. È stato proprio il giorno in cui dovevo trasportare uno di questi carichi di cartoline da un magazzino a un negozio, che mi sono imbattuto per caso in un’immagine di una statua di Giulio Cesare. Colpito dalla luce degli occhi della figura di marmo, ho preso la cartolina e me la sono messa in tasca. Solo più tardi, mi sono reso conto che gli occhi di Cesare erano colorati d’oro e che era questo a renderli così vibranti e vivaci.
Quando mi è stato chiesto di realizzare un’opera in ceramica per la Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, ho subito ripensato all’immagine della cartolina che mi era rimasta impressa nella memoria. Inoltre, più o meno nello stesso periodo in cui m’è tornata in mente quell’immagine, ho visitato una mostra dove, tra le altre opere, erano esposti lavori del primo Giacometti. Quello che mi è piaciuto di questi primi lavori, è stato il fatto che la forma delle sculture era aperta e trasparente. Guardare quelle opere significava contemporaneamente scorgere ciò che stava dietro di loro, lo spazio espositivo e il pubblico.
Ho sommato le due cose e ho deciso di copiare una statua di Cesare, facendo però in modo che fosse possibile guardare attraverso i suoi occhi, così da conferirgli un aspetto animato (dagli occhi aperti sarebbe passata anche la luce dell’ambiente circostante). Allo stesso tempo, guardare quella scultura avrebbe anche voluto dire sperimentare la possibilità di vedere cosa succede dietro e/o prima della statua.
Cercare il busto di Cesare più adatto da riprodurre si è dimostrato in qualche modo una sfida, ma gli organizzatori della Biennale ne hanno trovato uno a Torino che mi è piaciuto e l’hanno portato ad Albisola. Il passo successivo è stato dapprima copiarlo e poi raggiungere Albisola per aprirgli gli occhi e scegliere il suo colore definitivo. A oggi, questo rappresenta tutta la mia esperienza pratica con la ceramica. Ho intitolato l’opera Looking Through Caesar (veni, vidi, vici) e intendo collocarla solennemente con lo sguardo rivolto verso il mare.

Gabriel Lester

Looking through Caesar (veni, vidi, vici) di Gabriel Lester è stato prodotto ad Albisola nel 2003 in occasione della II Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea.