19 novembre 1938

Rainer Ganahl, 19 novembre 1938

Rainer Ganahl, 19 novembre 1938

19 novembre 1938 di Rainer Ganahl è stato prodotto ad Albisola nel 2001 in occasione della I Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea “Il Volto felice della globalizzazione” ed è stato presentato anche nell'ambito dell'esposizione “Artist's Ceramics”, Museo Ariana, Ginevra, 2002.

Iraq dialogues

Rainer Ganahl (in collaborazione con Ghazi Al Delaimi), Iraq dialogues  1

Rainer Ganahl (in collaborazione con Ghazi Al Delaimi), Iraq dialogues  2

Rainer Ganahl (in collaborazione con Ghazi Al Delaimi), Iraq dialogues  3

Rainer Ganahl (in collaborazione con Ghazi Al Delaimi), Iraq dialogues  4

Rainer Ganahl (in collaborazione con Ghazi Al Delaimi), Iraq dialogues  5

Dialoghi iracheni

L’idea alla base di questo corpo di lavoro consiste in uno scambio di idee e opinioni sulla crisi irachena con un gruppo di espatriati e/o rifugiati iracheni che abitano nell’Europa del nord. Sul piano concettuale, questo progetto è simile al dialogo che ho intrapreso e cerco di mantenere con persone dell’Afghanistan e del Pakistan, ma assomiglia anche ad altri progetti con cui cerco di creare una piattaforma di dialogo per dare espressione ai pensieri e ai sentimenti della gente, in merito alla politica e alla storia personale e collettiva (v: ganahl.info).
L’idea dei dialoghi iracheni funziona in questo modo: per prima cosa creo un mio personale “archivio di guerra”, partendo per lo più da materiali d’attualità e da notizie della televisione americana riguardanti l’attuale crisi irachena. Poi isolo i loghi, i titoli, i sottotitoli e altri elementi d’interfaccia tratti da quegli spezzoni. In un terzo momento, mi metto alla ricerca di persone irachene che abbiano voglia di partecipare a quest’opera e chiedo loro di rispondere ad argomentazioni come: “Il prossimo obiettivo? Bombardamento pesante, Operazione libertà per l’Iraq, ecc”. L’ultima fase prevede che i risultati siano dipinti su piastrelle di ceramica, preparate appositamente. Alcuni elementi grafici sono realizzati da me, mentre altri sono dipinti in collaborazione con assistenti esperti di illustrazione grafica. La calligrafia araba è preparata al computer e/o dai miei interlocutori nel dialogo. La cottura delle piastrelle conclude il processo.
Finora, ho lavorato con vari emigranti nati in Iraq che attualmente vivono a Vienna, Utrecht, Brema e Düsseldorf. Adesso, a guerra conclusa, sto cercando di andare a Baghdad per completare lì questa serie. Riguardo alle questioni politiche e ai media, ogni persona ha la sua storia, opinione e posizione particolare. Incoraggiare i miei interlocutori a esprimersi in merito al loro rapporto nei confronti delle potenti interfaccia dei media costituisce la parte principale del mio obiettivo concettuale.
In molti casi, quei loghi e quegli scenari testuali tratti dai media, che caratterizzano i telegiornali degli Stati Uniti, sono molto provocatori, aggressivi e dogmatici, se non esplicitamente cinici, arroganti e terrificanti: “Il prossimo obiettivo, Resa dei conti per l’Iraq, Gli Stati Uniti useranno le armi nucleari?” e così via. Questi elementi vendono, caratterizzano, giustificano e autenticano le notizie, in questo caso, la guerra. Di conseguenza, mi interessa la loro de- e ri-contestualizzazione, e li utilizzo per aiutare le persone direttamente colpite da questo confronto a rispondere.
Per il gruppo dei Dialoghi iracheni realizzati nei laboratori di ceramica di Albisola, ho collaborato con Ghazi Al Delaimi, che ho incontrato grazie alla German-Arabic Society. Al Delaimi è nato a Baghdad, ma è vissuto a Düsseldorf per molti anni. Ha lavorato come calligrafo, come grafico e come artista. Per parecchie settimane, ci siamo scambiati le immagini che io andavo mettendo sul mio sito web, alle quali avrebbe risposto con le sue parole e il suo stile calligrafico.
Tutte le frasi scritte in arabo sono state interamente concepite da Ghazi Al Delaimi e non sono il riflesso di stimoli suggeriti da me. Non ho cercato in nessun modo di influenzare o censurare le sue risposte: sono tutte opinioni e frasi di Ghazi. Se da un lato, io personalmente condivido con Ghazi la ferma opposizione alla guerra con l’Iraq e il rifiuto chiaro di qualsiasi comportamento neo-colonialista e unilaterale da parte degli Stati Uniti, le parole di Ghazi Al Delaimi sono le sue parole personali e non le mie. Come austriaco e cittadino americano, mi oppongo anche a qualsiasi forma indiscriminata di anti-americanismo, cercando di operare una distinzione tra l’attuale semilegittima amministrazione, con la sua preoccupante politica interna ed estera che viola le leggi internazionali e gli Stati Uniti nel loro complesso.

Rainer Ganahl



Fino a pochissimo tempo fa, per i miei dipinti e oggetti avevo lavorato con tutti i tipi di materiali tranne che con la ceramica. Tuttavia, ho sempre desiderato poter creare un'opera in ceramica e seguire tutte le fasi della sua realizzazione, dagli schizzi al prodotto finale.
Il progetto collettivo con Rainer Ganahl e lo Studio Ernan Design di Albisola mi ha offerto l’eccellente opportunità di esaudire uno dei miei sogni più antichi e di compiere e apprezzare una nuova e affascinante esperienza.

Ghazi Al Delaimi

Iraq dialogues di Rainer Ganahl (in collaborazione con Ghazi Al Delaimi) è stato prodotto ad Albisola nel 2003 in occasione della II Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea.

Atti del Convegno La tradizione locale della ceramica e la globalizzazione dell’arte contemporanea