Michelangelo Pistoletto e la Ceramica del Terzo Paradiso


A cura di Roberto Costantino


Allestimento dell'opera Vasi Specchio del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Istituto Italiano di Cultura a Madrid-Ambasciata d'Italia in Spagna. Fotografia: Marco Lavagetto



Michelangelo Pistoletto ha promosso la progettazione collettiva di una moltitudine di vasi che nell'ambito dell'Esposizione itinerante della IV Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea si configura come una sorta di mostra nella mostra, una collezione di vasi in una collezione di vasi.
La collezione dei sessanta vasi unici di Michelangelo Pistoletto dà forma al Nuovo Segno d'Infinito quale simbolo del Terzo Paradiso - il mito che ispira il cambiamento responsabile della società e indica un nuovo stadio utopico dell'umanità nel quale si realizza un punto di equilibrio fra il mondo artificiale e quello naturale, nella comunione delle differenze.
Per la realizzazione di questa moltitudine di vasi che dà forma al Nuovo Segno d'Infinito - costituito da tre anelli invece dei due convenzionali –, Michelangelo Pistoletto ha promosso una progettazione collettiva attraverso cui ha preso corpo la sua grande opera scultorea. Infatti, tale progettazione ha promosso la produzione dei sessanta vasi che hanno preso forma sul tornio che gira, per essere diversi l'uno dall'altro a partire da gesti sempre uguali. Dentro ogni vaso c'è il design anonimo dei tornianti – il design implicito nei mestieri dei territori – e di giovani modellisti informatici.
Questi vasi in ceramica al platino di Michelangelo Pistoletto sono degli specchi – specchi a forma di vaso, ovvero dei vasi specchianti. La promiscuità dei vasi fa sì che ogni vaso si rifletta in altri vasi per perdere i propri contorni e assumere nuove forme che celebrano la migrazione delle identità e la proliferazione delle differenze.
In un ulteriore “gioco di specchi”, questa grande opera scultorea e specchiante di Michelangelo Pistoletto rimanda ad altre ceramiche del suo Terzo Paradiso,in particolare al Libro del Terzo Paradiso e alla Collana del Terzo Paradiso, prodotte in questi anni dall'Associazione Attese_Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea di Albisola per la Cittadellarte di Biella e la Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti di Camogli. Infatti, anche il Libro del Terzo Paradiso, modellato a mano in ceramica dorata, riproduce sul frontespizio l'incisione del Segno del Nuovo Infinito che prende forma e corpo pure attraverso le grandi sfere in ceramica de La Collana del Terzo Paradiso. Per di più, anche per questasorta di rosario che adorna la facciata dell'ex Convento delle Giannelline di Camogli,Michelangelo Pistoletto ha promosso un workshop di progettazione collettiva - così come per la moltitudine di vasi in esposizione. Infatti, la grande opera scultorea è il risultato della progettazione di oltre centocinquanta studenti del Corso di Laurea in Design della Facoltà di Architettura di Genova, chiamati a collaborare con scultori modellisti, foggiatori, decoratrici e artigiani del ferro di antica tradizione.
Dal libro dorato alla collana multicolore fino all'attuale moltitudine di vasi specchianti, il Nuovo Segno d'Infinito ricorre e migra di ceramica in ceramica per marcare la coerenza e la continuità di un sistema complesso – il Terzo Paradiso – che si propaga attraverso l'Amore per le differenze - Love Difference.