Il museo diffuso: la specializzazione culturale e la promozione del territorio


Premessa
L’iter di promozione per la valorizzazione di quei beni culturali presenti sul territorio della provincia di Savona, tra i quali emerge l’arte della ceramica quale elemento caratterizzante della ricchissima tradizione e del raffinato gusto artistico locale, promette esiti diversi e senza dubbio di ampia apertura, se legati – in maniera lungimirante – a un momento formativo che desti maggiormente la coscienza per questo patrimonio così importante e raro.
Il primo passo è indubbiamente l’individuazione dei luoghi da cui partire e fra i quali creare quel punto di convergenza e contemporaneamente di irradiazione sul territorio del lavoro di promozione.
Per una attenta considerazione, oltre che dell’aspetto topografico anche della centralità amministrativa e dell’alta concentrazione di testimonianze storico-artistiche, e per una posizione cardine nell’ambito di tutte quelle attività gravitanti da secoli intorno alla manifattura della ceramica, il comprensorio dei comuni di Savona, Albissola Superiore, Albisola Marina e Vado Ligure, senz’altro si presterebbe in maniera egregia a divenire punto di riferimento cercato, nucleo centrale del futuribile programma di sviluppo promozionale.
Quell’affascinante frammentazione, che compone qualsiasi panorama locale italiano, costituito da borghi, tradizioni e stili artistici, trova nel territorio savonese, da sempre, un’espressione di unicità nella diversità delle sue realtà cittadine, dei suoi indirizzi culturali e negli esiti espressivi, specie se si osserva uno degli elementi artistici che più connotano il medesimo habitat rapportato all’orizzonte culturale internazionale: la ceramica.
Si assiste nel Savonese, oltre che alla presenza di ricche testimonianze di epoche diverse, anche ad un vero e proprio museo della ceramica diffuso e proiettato sulle diverse e contigue realtà civiche, la cui connotazione più evidente, se se ne osserva con attenzione la storia, anche presente, è il suo incessante e continuo allestimento, in un progredire instancabile da secoli di uniche e preziose forme d’arte.
Infatti, se si mettono in relazione tutte quelle personalità artistiche che hanno lavorato sul territorio savonese, con le epoche nelle quali hanno vissuto ed operato, emerge - sorprendentemente - che tra esse si raccolgono i maggiori artisti e i principali innovatori di stile per i propri tempi.
Ma ciò che ancora è più interessante è il fatto che, dopo aver assistito, durante il XX secolo, alla presenza e al lavoro, tra Vado Ligure e Albisola Superiore, dei maggiori artisti capostipiti del rinnovamento dell’arte, come Arturo Martini, Asger Jorn, Lucio Fontana, Wifredo Lam e Piero Manzoni, ancora oggi, all’inizio del terzo millennio, si raccolgono qui, a lavorare con le manifatture locali, artisti e addetti ai lavori, di fama internazionale, che oggi costruiscono e rinnovano l’arte, come Getulio Alviani, Giuseppe Chiari, Bertand Lavier, Nedko Solakov, Giuseppe Uncini, Wang Du, Surasi Kusolwong, Yona Friedmann, Elke Krystufek, Rainer Ganahl, Sylvie Fleury, Jeppe Hein, Luca Pancrazzi, Alessandro Pessoli, Sisley Xhafa, Olu Oguibe, Andries Botha.
 
L’oggetto della promozione
Il museo diffuso della ceramica savonese presenta diverse conformazioni e sedi, identificabile ancora da una comune peculiarità: la quasi totale mancanza di un piano di promozione e di pubblicità sulla presenza dei luoghi in cui i manufatti della ceramica sono conservati.
Le numerose manifatture di ceramica presenti sul territorio, specie nei comuni delle due Albisole, paradossalmente sviano da una sistematica conoscenza del patrimonio storico, rischiando di ridurre, purtroppo, a un puro fatto commerciale, se non folcloristico, la secolare tradizione artistica locale.
Chiunque, infatti, conosce la storica ceramica “bianco-blu” del savonese, pochi sanno dove trovarla, se non grazie ad una scrupolosa e meticolosa ricerca, fatta di indicazioni inespresse come la mancanza della segnaletica stradale, appuntamenti da concordare e mai immediati, pazienti ricerche investigative non coadiuvate da alcuna guida, se non da una conoscenza assai profonda del territorio.
Sul fronte delle strutture espositive è da notare che, ad oggi, una valorizzazione della ceramica viene garantita (con modesti mezzi economici e promozionali) da strutture come la Pinacoteca Civica di Savona, il Museo della Ceramica “Manlio Trucco” di Albisola Superiore, il Museo Archeologico del Priàmar a Savona e il Museo Navale di Albenga con la collezione di 103 vasi da farmacia “bianco-blu” che lo spettatore vi incontra casualmente e assolutamente fuori contesto.
In un’attenta quanto doverosa indagine sul territorio, per un adeguato lavoro di nuova promozione della ceramica e dei valori storici ed artistici che la connotano, vengono qui riportati quei singoli luoghi del territorio savonese che conservano le collezioni più preziose della famosa manifattura ceramica oppure opere d’arte solitarie e per le quali è doveroso sottolineare lo stato di invisibilità che, il più delle volte, li cararatterizza.
La frammentazione del patrimonio della ceramica savonese è paragonabile ad un bel vaso rotto, i cui cocci grandi e piccoli, lasciano immaginare una splendida opera, ma che necessita di essere ricomposta e restaurata.
Infatti, pochissimi tra gli enti visitati, qui di seguito riportati, posseggono adeguati requisiti di fruibilità, conservazione e visibilità dell’oggetto in ceramica, per lo più relegato in condizioni climatiche (umidità, intemperie e quant’altro) inaccettabili per un opera d’arte.
Da notare, anche, la pressoché totale mancanza di qualsiasi indicazione sul territorio della presenza dei luoghi e delle opere della ceramica, affidata alla casualità degli sguardi o all’intraprendente ricerca di moderni Indiana Jones.
 
Fra i tanti luoghi, che compongono tale patrimonio parzialmente dimenticato, sono di seguito elencati quelli che potrebbero risultare più significativi:

• La Pinacoteca Civica di Savona.
Con la collezione di vasi dell’Ospedale San Paolo di Savona, del Principe Ludovisi, delle manifatture Folco, San Giorgio e delle ceramiche di Giacomo Boselli, fra le altre, tale struttura rappresenta il polo espositivo più significativo della ceramica locale. E’ stata riaperta al pubblico nell’estate del 2003 nella nuova sede di Palazzo Gavotti.

• La Casa Museo Jorn (Albissola Marina)
Si tratta della casa di uno dei più importanti artisti della seconda metà del Novecento in ambito internazionale. Ubicata in Località Brucciati ad Albisola Marina, la casa assembla architettura, ceramica, pittura e scultura. Donata dall’artista all’Amministrazione Comunale al fine di farne, da una parte, un Museo della sua opera in ceramica e, dall’altra, una foresteria per artisti, la Casa di Jorn fino ad oggi non è mai stata aperta al pubblico. Al momento è in corso d’opera il restauro degli edifici (comprensivo del rifacimento della veranda e della copertura, della messa in sicurezza dell’impianto elettrico, del ripristino del sistema d’allarme e di riscaldamento).
Si prevede l’apertura al pubblico della struttura nel corso del 2004. Una convenzione con la Regione Liguria ne prevede l’apertura per due giorni alla settimana per gruppi di 15/20 visitatori.
La Casa Museo Jorn potrebbe rappresentare il fiore all’occhiello delle Albisole, se adeguatamente utilizzata e pubblicizzata come previsto dal lascito testamentario dell’artista.
• Il Museo della Ceramica “Manlio Trucco” (Albisola Superiore).

Importante centro per la zona, è di proprietà del Comune di Albissola Superiore.
La sezione storica del museo conserva una significativa collezione (alcune centinaia di pezzi) di storiche ceramiche savonesi e albisolesi.
Il museo, purtroppo, sfugge irrimediabilmente, certamente per l’estetica, all’occhio e all’attenzione di qualsiasi solerte amante della ceramica. Risulta necessario, preliminarmente, un suo restyling.

• L’ex Museo Comunale di Albissola Marina.
La sale espositiva comunale ha perso negli scorsi anni la qualifica di museo (di pertinenza della Regione), per l’assenza di alcuni requisiti fra i quali è considerata fondamentale l’apertura al pubblico.
La struttura architettonica di via dell’Oratorio risulta totalmente inadeguata a fini espositivi. Nei depositi della sala espositiva comunale sono però conservate opere di assoluto valore, di grandi artisti come Asger Jorn, Wifredo Lam, Lucio Fontana che hanno segnato la storia dell’arte internazionale del Novecento e al tempo stesso anche la storia locale. Tale raccolta, non visibile al pubblico, andrebbe opportunamente valorizzata.

• La collezione di ceramiche della Fondazione “A. De Mari”.
Una parte di questa collezione è esposta nella nuova sede della Pinacoteca Civica di Savona.
L’opera di valorizzazione della ceramica di cui si è resa protagonista la locale Fondazione bancaria meriterebbe un’adeguata conoscenza da parte dei fruitori. Invece, in massima parte la collezione non è fruibile da parte del pubblico, così come non esiste, ad oggi, alcuna pubblicazione-catalogo del suo patrimonio. 

• Le ceramiche della Cassa di Risparmio di Savona.
La bella e cospicua collezione bancaria è oggi esposta, solo in minima parte, nelle vetrine della sede centrale di Corso Italia a Savona, ma meriterebbe ben altra sistemazione.

• Il tempio del Boselli (Savona).
Si tratta di una straordinaria opera in ceramica del Settecento Savonese (sita nei giardini del Lungomare di Savona), sprovvista di qualsivoglia segnalazione stradale. Versa in uno stato di assoluto abbandono e degrado. Appare doveroso il suo trasferimento in una sede museale (la Pinacoteca Civica di Savona), per sottrarlo a un inevitabile e ulteriore deterioramento.

• Lo studio di Lucio Fontana a Pozzo Garitta (Albissola Marina)
Il piccolo atelier è collocato in uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia delle Albisole, Pozzo Garitta.
Segnalata da una piccola targa in ceramica, potrebbe divenire, tramite un doveroso accordo pubblico-privato un piccolo museo dedicato al grande artista (grazie anche alle straordinarie opere di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Albissola Marina).
Lo Studio Fontana è stato riaperto per la prima volta al pubblico nel 2003, in occasione della II° edizione della Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea.

• Il Monumento ai caduti di tutte le guerre di Leoncillo (Albissola Marina).
Si tratta di un monumento in ceramica restaurato alcuni fa e che risulta eccezionale per il suo impianto scultore antiretorico. Per ovvi motivi di tutela e preservazione, se ne consiglierebbe il trasferimento in una adeguata sede museale (come per il tempio del Boselli di Savona).

• Passeggiata degli Artisti di Albissola Marina.
Si tratta di una delle più significative opere collettive di arredo urbano realizzate in ceramica nel corso degli anni Sessanta in Europa.
Risulta opportunamente segnalata dopo i lavori di restauro effettuati negli anni scorsi e che hanno ripristinato la pavimentazione deteriorata.
Il ripristino della Passeggiata ha purtroppo stravolto il suo assetto originario con l’aggiunta di un grande pannello attribuito a uno dei più grandi artisti europei della seconda metà del Novecento (Asger Jorn). Tale pannello è stato tratto, negli anni scorsi, da un bozzetto realizzato dall’artista per ben altri fini. E’ per di più noto che l’artista non volle partecipare ai lavori di decorazione della passeggiata. Risulta dunque evidente la necessità di rimuovere il pannello che si configura come un falso storico.

• Nuovo Lungomare di Albisola Capo.
L’Amministrazione Comunale di Albissola Superiore, nel contesto del nuovo Lungomare di Albisola Capo ha programmato l’installazione all’aperto di significative opere in ceramica realizzate nelle manifatture albisolesi da artisti contemporanei. Ad oggi sono già visibili quali forme di arredo del Lungomare, opere significative di artisti come Corrado Levi, Bili Bidjocka e Kristian Hornsleth.

• La Chiesa di San Michele con la Madonna e San Michele di Lucio
Fontana a Celle Ligure.
Si tratta di una fra le più significative opere d’arte sacra del grande artista. Andrebbe opportunamente segnalata attraverso cartelli stradali e guide, ad oggi non disponibili.

• La Collezione della Casa di Riposo Nostra Signora di Misericordia a Celle Ligure.
Si tratta di una collezione di 35 vasi da farmacia in ceramica “bianco blu”. Non è accessibile al pubblico. Considerato che la collezione è depositata in una struttura architettonica adibita a casa di riposo per anziani, è auspicabile il suo trasferimento in una sede espositiva idonea a questo fine.

• Villa Groppallo (Vado Ligure).
Nella Pinacoteca Civica di Vado Ligure sono esposte, fra l’altro, alcune importantissime opere del più importante scultore italiano del Novecento, Arturo Martini. E’ auspicabile un corposo ampliamento della collezione di opere dello scultore, sepolto a Vado Ligure. Interessante sarebbe l’acquisizione di esemplari di piccole ceramiche realizzate negli anni vadesi (1926/1933), nelle manifatture liguri.

• Villa Faraggiana (Albissola Marina).
In una delle più belle ville presenti sul territorio del Savonese (ma di proprietà del Comune di Novara) trova spazio la straordinaria pavimentazione in ceramica della Galleria delle Stagioni. La Galleria delle Stagioni, un tempo luogo abituale di esposizioni, è stata dichiarata inagibile dalla Soprintendenza delle Belle Arti e, conseguentemente, chiusa al pubblico. Sarebbe possibile un riutilizzo di tale salone tramite la costruzione di una passerella trasparente, che darebbe modo di ammirare la splendida pavimentazione senza deteriorarla, e di allestire eventuali esposizioni.

• Villa Gavotti (Albisola Superiore).
Si tratta di una delle più belle ville del Savonese. Nella villa sono conservate alcune preziose maioliche di Andrea Levantino. Sarebbe auspicabile, in occasione della progettazione e organizzazione di grandi mostre temporanee, un accordo fra la proprietà e gli enti pubblici per farne una sede espositiva, così come è avvenuto in passato.

• Il Museo Archeologico Queirolo (Vado Ligure).
Il museo raccoglie una significativa collezione di terrecotte di epoca romana. E’ stato dichiarato inagibile e chiuso al pubblico.
Una sua riapertura risulterebbe significativa nell’ambito di itinerari turistici da progettare sul territorio.

• Casa Museo Arturo Martini (Vado Ligure).
La casa di proprietà degli eredi del grande scultore, pubblicizzata sul sito del Comune di Vado Ligure, non è aperta al pubblico.

• Casa Barile (Albisola Capo).
Ad oggi la casa, che fu dimora di uno degli albisolesi più insigni, non è valorizzata in alcun modo.

• Museo Perrando (Sassello).
Nel museo sono conservate, assolutamente fuori contesto, alcune significative ceramiche savonesi dal XV al XIX secolo

• Opere di Arturo Martini (Arredo urbano).
Risultano sparse sul territorio di Savona e Vado Ligure, alcune opere piuttosto significative del più grande scultore italiano del Novecento.
Le opere non sono segnalate in alcun modo.

• Il pannello di Agenore Fabbri nell’atrio del Cinema Astor
  (Savona).
Il Cinema Astor, come è noto, verrà a breve smantellato per fare spazio a un nuovo centro commerciale. Non è nota, invece, la sede a cui verrà destinata quest’importante opera in ceramica.

• Le storiche manifatture di ceramica.
Le storiche manifatture presenti sul territorio albisolese non sono segnalate in alcun modo. Le manifatture, oltrechè dedicarsi alla produzione artigianale tradizionalista e ospitare gli artisti contemporanei, conservano nei loro depositi, opere d’arte in ceramica di assoluto valore, disegni, progetti, oggetti, tecnologie e macchinari che sarebbero utili per le esposizioni di ricostruzione dello storico tessuto produttivo e culturale locale.

• Ceramiche La Fenice (Albisola Capo).
La storica manifattura di Albisola Capo terminerà a breve le sue attività.
E’ auspicabile che non venga convertita la destinazione d’uso della sede che potrebbe divenire il fulcro di un futuro Museo d’Impresa della ceramica (provvisto di tecnologie e macchinari quali reperti di archeologia industriale).

• Ceramiche San Giorgio (Albissola Marina).
La storica manifattura conserva l’unico forno a legna (in disuso) ancora rinvenibile sul territorio delle Albisole. E’ auspicabile il restauro e la conservazione di questo straordinario esempio di archeologia industriale legato alla storia produttiva e artistica del territorio.

• Il Museo Giardino Pacetti (Albissola Superiore).
Il Museo Giardino, fondato da uno dei più famosi ceramisti-imprenditori locali della prima metà del Novecento, è annesso allo Studio Ernan Design. Vi sono conservate opere di Maestri del Novecento come Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Scanavino, Agenore Fabbri, Garelli e di alcuni degli attuali protagonisti della scena artistica contemporanea come Wang Du, Bili Bidjocka, El Anatsui e Andries Botha. Il Museo Giardino andrebbe opportunamente bonificato, segnalato e pubblicizzato.

• Casa Museo G. Mazzotti 1903 (Albissola Marina).
Si tratta di una piccola struttura museale privata che raccoglie significative opere d’arte in ceramica prodotte dagli anni Trenta ad oggi, da una delle più importanti  manifatture locali.

• Ex Fabbrica Alba Docilia (Albissola Marina).
La storica manifattura (in disuso), nel centro storico di Albisola Marina è destinata a divenire sede del Museo Comunale della Ceramica. Attualmente sono in corso d’opera i lavori di restauro, a carico della proprietà (GIS - Gruppo Imprenditori Savonesi).
E’ prevista l’acquisizione della struttura, in occasione della fine dei lavori, da parte del Comune di Albisola Marina che la aprirà entro il 2004.

• Il Museo Navale di Albenga.
Sito nel centro storico di Albenga, conserva una collezione di 103 vasi da farmacia, rappresentativa del “bianco blu” savonese, che lo spettatore incontra qui casualmente e assolutamente fuori contesto.

• Il Museo Archeologico del Priàmar a Savona.
Il Museo Archeologico è una delle rare istituzioni savonesi dedicate alla ceramica a essere aperta al pubblico. La sua collocazione, ad oggi, risulta inadeguata nel contesto di dismissione del Priàmar.

• Le collezioni private savonesi.
Opere dei Maestri del Novecento. Vasi, statuette e targhe votive di diverse epoche. Nell’ambito dell’organizzazione di mostre temporanee, risulta essere un patrimonio significativo da rendere disponibile in forma di prestito.

• La collezione di vasi del Confuoco nel Palazzo del Comune di Savona.
I vasi, realizzati annualmente in occasione di uno storico rituale propiziatorio promosso dall’Associazione “A Campanassa”, e che trova luogo nella piazza del Comune di Savona, andrebbero catalogati, pubblicati ed esposti in una sede idonea.

• Le targhe in ceramica;
Le targhe in ceramica, le cappelle della via Crucis del Santuario di Savona, le edicole sparse per il territorio albisolese e le chiese del territorio in cui compaiono opere in ceramica raffiguranti Nostra Signora di Misericordia di Savona.

• Complesso Monumentale del Priàmar (Savona).
Ancora oggi risulta incerto il fine a cui destinare il Priàmar.
Il possibile riutilizzo del Priàmar come cittadella dell’arte multidisciplinare sconta il fallimento delle strutture museali che qui avevano trovato sede; la sua attuale separazione dalla città che vive questo complesso monumentale come un corpo estraneo, privo dei necessari collegamenti con il centro urbano; la pressoché totale mancanza di iniziative che ne promuovano un rilancio.
Nonostante ciò, il Priàmar con i suoi straordinari palazzi e luoghi all’aperto, se opportunamente riattrezzato e riadattato per divenire struttura operativa multifunzionale e coordinata, si mostra come la sede ideale per ambiziose mostre temporanee e per un futuro Museo del Distretto della Ceramica.

Potenzialità della promozione
In un corretto approccio alle modalità di promozione dei luoghi in cui è conservata la ceramica savonese, non bisognerà certamente escludere nessuno di essi, ma le già citate condizioni in cui versa la maggior parte del medesimo patrimonio spinge, inevitabilmente, a considerare che, ad oggi, solo una minima parte di questi siti offre la garanzia di un’adeguata visibilità e valorizzazione del patrimonio della ceramica.
I luoghi che possono essere considerati punto di riferimento di un idoneo lavoro di promozione del territorio e della ceramica necessitano, nella maggior parte dei casi, di una preliminare opera di recupero e una riqualificazione.
Focalizzati questi luoghi, che potrebbero essere considerati base per il rilancio e la promozione del territorio savonese e della tradizione ceramica, grazie ad un’indagine anche museografica che ne ha contemplato i criteri di fruizione e visibilità delle opere, l’adeguatezza e la disponibilità degli spazi, lo stato di conservazione dei pezzi, si può procedere alla programmazione di momenti che valorizzino il medesimo patrimonio.

I momenti della promozione
L’azione di promozione della ceramica e del territorio vedrà diversi significativi momenti, per i quali la priorità sarà non solo la conoscenza e la valorizzazione del medesimo patrimonio circoscritto ai soli savonesi, ma punterà senz’altro a richiamare il bacino di utenza del turismo culturale di qualità, nazionale ed internazionale, verso l’unicità di questa arte e tradizione locale.
La molteplicità di eventi promozionali dovrà contemplare la realizzazione di esposizioni temporanee relative ad artisti antichi e moderni, nazionali ed internazionali, sia in chiave antologica che monografica, che rilancino il territorio savonese, come luogo peculiare per la ceramica d’artista rispetto al panorama internazionale.
Bisogna dunque anche considerare, in ragione della loro indiscussa fortuna, le esposizioni rivolte a un largo pubblico di non-addetti ai lavori. Bisogna dunque guardare con maggior attenzione anche alle potenzialità turistico-culturali offerte dal fenomeno delle grandi mostre che mettono insieme oggetti e opere oggi sparsi in vari musei. Si tratta di quelle mostre che ricostruiscono gloriosi contesti perduti e che sono incentrate su periodi e protagonisti di una storia di interesse internazionale, quale potrebbe essere quella offerta dalle avanguardie artistiche del Novecento, di cui Albisola è stata una significativa capitale.
Si tratta di guardare a quelle esposizioni temporanee di ricostruzione del contesto storico albisolese anche nella forma della mostra itinerante. Considerato che gli unici sistemi espositivi che funzionano dal punto di vista della gestione in attivo, sono quelli delle grandi mostre temporanee itineranti, dai costi di realizzazione elevatissimi, e per le quali si rendono necessarie scelte dettate da precise strategie di mercato.
Nell’ambito di tali esposizioni temporanee è inoltre necessario prevedere attività didattiche che si concretizzino in differenti percorsi di visita guidata, lezioni divulgative e laboratori ludo-creativi dedicati ai gruppi organizzati, alle famiglie, alle scuole materne, alle scuole dell’obbligo, agli istituti superiori e ai centri estivi.
L’obiettivo di queste attività didattiche deve essere quello di rendere più fruibili i contenuti delle esposizioni, per coinvolgere potenziali e ampi bacini di utenza.
Sarà dunque importante promuovere attività permanenti e di organizzare, rivolgendosi sia al turismo culturale, nazionale e internazionale, che ai residenti, piani di promozione del territorio, esposizioni temporanee, itinerari turistici, corsi di formazione, percorsi didattici, workshop, programmi di residenza, convegni, ricerche, conferenze, studi, pubblicazioni, premi e borse di studio riferibili al patrimonio locale dell’arte della ceramica
Importante sarà anche pensare a dei cicli di convegni sui diversi e molteplici temi inerenti la ceramica e l’arte savonese, in cui i vari studiosi e ricercatori, ma anche artisti od operatori e tecnici, possano illustrare e far conoscere il proprio lavoro: occasione di spunto e riflessione per lo stesso territorio savonese.
La gamma di tali interventi, utili alla promozione, certamente in un numero assai considerevole, comprenderebbe:
• presentazione di ricerche scientifiche su opere ed artisti antichi  e contemporanei;
• analisi e comparazioni critiche di ricerche nazionali ed estere  su artisti, epoche e temi storico-artistici, opere d’arte;
• esposizioni di studi su tutte quei temi tecnici relativi alla  ceramica e all’arte nel savonese, a partire dalle indagini catalografiche, fino ai progetti di restauro, dagli allestimenti museali e temporanei fino ai mezzi di promozione sviluppati in realtà diverse da quelle territoriali;
• incontri con artisti, designer, allestitori museali, storici e critici d’arte, locali, nazionali ed internazionali;
• presentazione di pubblicazioni sui diversi temi dell’arte;
• promozione di guide sul territorio attraverso precisi itinerari  tematici;
• iniziative di valorizzazione dei singoli luoghi della ceramica  sparsi sul territorio, legandole ad eventi istituzionali già presenti nei palinsesti delle attività culturali locali.

Altra potenziale e interessantissima attività a corredo dei suddetti momenti, potrà essere quella di realizzare periodici cicli di lezioni sui temi culturali savonesi e in primis sulla medesima ceramica, con studiosi locali, nazionali ed esteri, nella costante prerogativa di un confronto con le realtà italiane ed internazionali.
Fondamentale, nel recupero del legame col territorio e con il museo diffuso, sarà la programmazione di regolari itinerari tematici nell’ambito della provincia savonese per una miglior conoscenza del territorio, non dimenticando, oltre alle collezioni pubbliche, anche il patrimonio privato, se disponibile, e i beni ecclesiastici.
Come ulteriore momento di promozione e insieme di conoscenza, sarà interessante confrontare il medesimo patrimonio culturale e artistico savonese anche con le contigue realtà liguri, piemontesi, lombarde e francesi, nell’ottica di un più forte legame culturale e di proiezione internazionale.
La programmazione di visite guidate in diverse realtà extra-territoriali, prime fra tutte quelle gravitanti attorno all’AiCC (Associazione italiana Città della Ceramica), e in quelli che sono i luoghi internazionali della ceramica, dovrebbe essere uno degli aspetti privilegiati da un palinsesto culturale.

Strumenti e tempi della promozione
Considerata la disponibilità della materia prima costituita dai beni culturali locali, in special modo dalla splendida antica ceramica del savonese e da quella realizzata sul territorio in epoca contemporanea, sarà presupposto primario per il lavoro di promozione individuare gli strumenti più idonei per veicolare l’immagine di tale importante patrimonio.
Il primo passo dovrà essere costituito dalla realizzazione di una completa campagna fotografica, utile, non solo alla conoscenza del patrimonio, ma anche a costituire una fototeca da utilizzarsi per tutte le diverse e possibili iniziative editoriali.
Secondo fondamentale strumento, da realizzarsi con quegli storici d’arte che meglio conoscono il patrimonio della ceramica savonese, dovrebbe essere la realizzazione di una dettagliata quanto agevole guida sui luoghi e i temi della ceramica savonese, corredata da quelle foto raccolte con la predetta meticolosa campagna fotografica.
La guida, senz’altro di più ampia e rapida diffusione, in considerazione dei nostri tempi, in cui emerge una preponderanza dell’immagine sul testo e una lettura certamente più sommaria, nella sua duttilità e ricchezza di belle foto, faciliterebbe maggiormente la conoscenza del patrimonio ceramico savonese.
I testi, redatti da storici d’arte esperti del settore con la prerogativa di essere semplici e diretti, avranno il ruolo fondamentale di contribuire sì all’ampliamento di conoscenza del patrimonio locale della ceramica, ma anche di avvicinare maggiormente i lettori al territorio savonese.
Nella considerazione degli strumenti per la promozione del territorio non bisognerà non poter considerare lo studio di una campagna pubblicitaria del territorio e delle proprie peculiarità culturali, su tutte la ceramica, da programmare sulla stampa nazionale ed internazionale, sulle reti televisive e sui network nazionali ed esteri, sulla rete internet, specie in occasioni di eventi di particolare importanza per il territorio come mostre, convegni, pubblicazioni di volumi e quant’altro comprenda iniziative culturali di una certa rilevanza.
Per questo motivo, sarà necessario realizzare un ufficio stampa permanente, che si occupi del lavoro di promozione del territorio e della ceramica in ambito nazionale ed internazionale, indirizzandosi verso tre settori principali:
• la stampa d’arte e ceramica specializzata (nazionale ed internazionale);
• la stampa turistica (nazionale ed internazionale);
• la stampa generalista nazionale.

Saranno inoltre da ideare e produrre materiali promozionali ed informativi (leaflet, manifesti, locandine) sulla ceramica savonese, sul territorio e sugli eventi proposti.
La costruzione di un sito internet ad hoc sulla ceramica e un vero e proprio portale sul savonese che riprenda e pubblicizzi iniziative culturali, sedi espositive, artisti e loro opere, musei virtuali e quant’altro sia cultura ma non solo, permetterà, anche grazie alla campagna pubblicitaria coordinata dal futuribile ufficio stampa, a un’ulteriore conoscenza del patrimonio del museo diffuso.
La costituzione di un centro preposto alla valorizzazione e allo studio della ceramica, come precedentemente detto, potrebbe ancor di più contribuire al lavoro di promozione del territorio savonese in chiave nazionale ed estera.
In essa, dovranno essere concentrati tutti quegli strumenti utili al predetto lavoro:
• la potenziale fototeca specializzata, innanzitutto, sulla ceramica savonese, ma che possa anche divenire nel tempo un centro di raccolta di materiale fotografico internazionale sempre sulla ceramica;
• una ricca biblioteca, anch’essa specializzata sulla ceramica;
• un centro di studi e ricerche sulle tecniche, il design e il restauro  della ceramica;
• un laboratorio di restauro per la ceramica;
• un laboratorio didattico per poter meglio incontrare e comprendere la vita della ceramica;
• un ampio spazio definitivo per esporre quelle opere d’arte, antiche e contemporanee, presenti sul territorio, che non abbiano un’adeguata collocazione e visibilità;
• uno spazio per esposizioni temporanee;
• uno spazio conferenze per la presentazione di pubblicazioni,  lavori, iniziative, artisti;
• un ufficio stampa che coordini quelle attività editoriali ed internet  che gravitano attorno alla ceramica;
• una segreteria che funga da punto di intercomunicazione tra i vari settori interni e che tratti con il pubblico, gli esperti e gli artisti.

Strategie e luoghi della promozione
Il primo importante passo per un piano di promozione sull’arte e la ceramica del territorio savonese, mirato e di successo, sarà costituito – senz’altro – dalla programmazione dello stesso al di fuori dei confini provinciali e regionali, in una linea di azione tesa:
• a diffondere l’immagine del bene culturale savonese, sottolineando l’unicità del prodotto artistico della ceramica rispetto al medesimo patrimonio internazionale;
• a informare su iniziative ed eventi, spingendo i visitatori al di là del circostanziato turismo d’ombrellone, ma accattivandosene l’interesse anche attraverso interessanti pacchetti promozionali di soggiorno, comprensivi di itinerari ed eventi a costi competitivi;
• a coinvolgere e condurre visitatori verso ben precise mete e luoghi culturali sul territorio, grazie alla guida di esperti locali del settore storico-artistico e della ceramica, al fine di ampliare la conoscenza anche di quel territorio nascosto, proporre un livello culturale certamente più qualificante dell’inflazionato pacchetto turistico dai sommari esiti, creare un filo più diretto tra sensibilizzazione del valore dei beni culturali savonesi e loro fruibilità.

Il piano di promozione dovrà prevedere un particolare sforzo, certamente anche economico, nella trasmissione di conoscenza del patrimonio dell’arte e della ceramica savonese al di fuori dei confini territoriali liguri, con particolare interesse, innanzitutto, per quelle aree da cui proviene abitualmente il grande bacino di utenza del turismo generalista: il Piemonte, la Lombardia, non dimenticando, però, anche il vicino territorio francese di Nizza e dintorni, proiettato sul Savonese forse maggiormente per ragioni economiche.
Inoltre, tale piano di promozione dovrà essere rivolto in modo specifico al qualificato turismo culturale, italiano, europeo ed extraeuropeo, gravitante intorno al mondo dell’arte, del design e della ceramica contemporanea.
Un’altra area di intervento su cui dovrà essere diretto l’intervento promozionale del savonese sarà costituita da tutti quei luoghi o manifestazioni che sono in più diretto contatto con il territorio:
• uffici turistici della Regione Liguria e della Provincia di Savona;
• associazioni culturali liguri presenti nella Regione e fuori da essa;
• centri culturali interessati all’arte della ceramica;
• manifestazioni inerenti la promozione turistica, come le borse internazionali del turismo (Milano, Riva del Garda, Bari, Napoli, Hannover);
• agenzie viaggi generiche;
• agenzie viaggi specializzate sul turismo culturale.

Altra area da non dimenticare è costituita dagli istituti di ricerca nazionali e internazionali, dalle Università (che propongono corsi di storia dell’arte o di conservazione dei beni culturali) o che organizzano corsi per la terza età. A questi enti verranno costantemente inviate informazioni su eventi culturali e proposti seminari e visite guidate del medesimo territorio. Il fine sarà quello di poter realizzare corsi di storia dell’arte e della ceramica savonese nei diversi enti e successivamente proporre incontri sul territorio con studenti e docenti.
La realizzazione di borse di studio che permettano di indagare la storia della ceramica, antica e contemporanea, sarà indubbiamente un utilissimo strumento che darà vita ad un più vivo, quanto pragmatico, interesse oltre che alla ricerca in senso ampio, anche a nuovi spunti per la promozione e la valorizzazione del patrimonio locale.
La pubblicazione di una collana di libri monografici (da realizzarsi in concorso con una prestigioso editore italiano) su autori la cui storia locale abbia avuto esiti di rilevanza internazionale.
Anche le  città dell’AiCC (Associazione italiana Città della Ceramica) dovranno essere coinvolte in una serie di iniziative finalizzate allo scambio di esperienze, conoscenza di diverse tradizioni, sviluppo culturale, attraverso eventi espositivi che mettano a confronto e in relazione esiti diversi della stessa arte della ceramica.
Il medesimo tipo di coinvolgimento potrà essere proposto, ad esempio, per tutte quelle città europee ed extraeuropee, famose per essere centri di produzione della ceramica: Siviglia in Spagna, Safi in Marocco, Nabeul in Tunisia, Lisbona in Portogallo, Delft in Olanda, Sarreguemines in Francia, Kanazawa in Giappone, per citarne alcune.
Altro tipo di coinvolgimento, potrà essere realizzato creando delle partnership culturali, oltre che con l’AiCC, anche con le istituzioni museali, i centri d’arte contemporanea, le fondazioni per l’arte di assoluto prestigio, operanti in Europa, America, Asia e Africa.
I maggiori centri internazionali con cui stabilire una sinergica costruzione di eventi, definibili “andata e ritorno”, con cui sarà possibile creare intensi e certamente proficui scambi culturali sono, ad esempio: Museo Ariana (Ginevra), Fondo Cantonale per l’Arte Contemporanea dello Stato di Ginevra, Tate (St. Ives, Liverpool), Palais de Tokyo (Parigi), Kruithuis Museum (Olanda), Museo d’Arte Moderna di Parigi, Ifa (Francoforte), Danish Contemporary Art Foundation (Copenaghen), Moondrian Foundation (Olanda), Museum Studies Program University of Southern California (Los Angeles), The Americas Society (New York), Knox College, Galesburg (USA), Seoul City Museum (Corea), Ho-Am Art Museum (Corea), Gwanjiu City Art Museum (Corea), Art Sonje (Giappone), 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa (Giappone), Hong Kong Art Centre, Taipei Fine Arts Museum (Taiwan), South Carelia Art Museum (Finlandia), Lappeenranta K’ 03 (Finlandia), Department of Art History - University of Uppsala (Svezia), Museo Nacional de la Cerámica (Cuba), Agir Ceramique - Centre de Formation Professionelle Ferme de Régagnas (Francia), Accademia di Belle Arti Brera (Milano); Museion (Bolzano), Galleria d’Arte Moderna di Bergamo, Museo Carlo Zauli (Faenza).

I principali strumenti di comunicazione della promozione da individuare saranno:
• le riviste nazionali e internazionali del settore culturale, con articoli di approfondimento specifico su temi storico-artistici e critici, su personaggi antichi e contemporanei dell’arte ceramista, relativi al mondo internazionale della ceramica.;
• magazine di costume, nelle rubriche di cultura, viaggi e turismo, al fine di incentivare – con articoli specifici –  le visite ai luoghi del savonese che conservano testimonianze antiche e contemporanee della ceramica, non dimenticandone la sfera commerciale presente;
• principali siti internet internazionali che trattano di ceramica, attraverso la presenza di links che rimandano alla ceramica savonese e al futuribile centro di ricerca creato attorno ad essa;
• Sempre su internet sarebbe possibile realizzare campagne periodiche di banner pubblicitari, che pubblicizzino manifestazioni sul territorio e la ceramica del savonese.
• E ancora, sarà possibile, previo contatto delle maggiori redazioni internet che curano la cultura e l’arte, promuovere la pubblicazione di articoli, recensioni e segnalazioni sul medesimo argomento, rimandando in successione al sito ufficiale del centro di ricerca della ceramica, con l’esito di maggior visibilità del lavoro di promozione condotto dalla provincia di Savona.
• Altro potenziale momento di promozione potrà essere costituito dalla programmazione di passaggi radio/televisivi, in occasione di eventi culturali organizzati nella provincia e nei periodi di maggior afflusso turistico, che pubblicizzino arte e ceramica savonese.

Importantissimo per la promozione sarà la realizzazione periodica di campagne pubblicitarie con manifesti, brochure e depliant, sulla ceramica e i suoi luoghi, da programmare in quei punti strategici per la comunicazione e il fluire di persone, specie verso le aree turistico-culturali del savonese, come:
• gli aeroporti nazionali ed internazionali di “Nice Côte d’Azur” a Nizza, “Cristoforo Colombo” di Genova, Caselle di Torino, Linate, Malpensa e Orio al Serio di Bergamo, di Lugano, Ginevra e Zurigo in Svizzera;
• le principali stazioni ferroviarie di partenza in direzione della Liguria e del Savonese;
• le principali stazioni di arrivo della provincia di Savona;
• le aree pubblicitarie adiacenti a strade e autostrade e le zone di ingresso al territorio savonese;
• considerare campagne pubblicitarie periodiche con depliant nei box dei caselli autostradali d’ingresso al territorio savonese;
• una certa rilevanza, specie nei periodi di afflusso turistico, sarà l’opera di promozione nei porti commerciali e turistici della costa Ligure e di quelle limitrofe.

Ulteriore capillare lavoro di promozione prevedrà una diffusione pubblicitaria anche nelle biglietterie, aree informative e sale di attesa dei porti di Genova e di Savona e nei porti per imbarcazioni di diporto sparsi sulle coste citate.
In modo particolare, i porti di Savona e Vado Ligure potrebbero costituire un interfaccia permanente per il patrimonio locale della ceramica, considerando il recente riassetto delle attività portuali con l'introduzione di specializzazioni alternative alle attività mercantili.
Il “settore passeggeri” legato al traffico marittimo dei porti di Savona e Vado configura un potenziale bacino di utenza che parzialmente potrebbe essere indotto a usufruire dei servizi e delle attività turistico-culturali del distretto. Ci si riferisce in particolare allo scalo crocieristico allestito nel porto storico di Savona dalla Compagnia Costa, che è divenuto in breve uno dei principali scali nazionali in questo settore di attività, e ai traghetti di linea della Corsica Ferries, con un volume di traffici-passeggeri crescente nei porti di Savona e Vado.
Considerato il bacino di utenza del porto, è dunque auspicabile che l’Autorità Portuale e le imprese che vi gravitano condividano l’obiettivo di promuovere il territorio attraverso la sua immagine distintiva e la sua offerta turistico-culturale legata alla ceramica.
In ogni modo risulta proficuo prevedere, in accordo e programmazione con le compagnie del settore passeggeri, offerte promozionali a carattere turistico che agevolino l’incontro tra quei turisti, che a Savona sono quasi esclusivamente di passaggio, e il prezioso territorio, specialmente in concomitanza di manifestazioni culturali di rilievo.
Nelle prospettiva di una promozione dell'educazione permanente di tutti i cittadini e di una ricerca e di un potenziamento delle connessioni tra le attività gravitanti attorno ai beni culturali e lo sviluppo economico del territorio, un piano di promozione predeterminato, mirato e ben programmato dovrà sempre tenere in considerazione sia le risorse umane ed economiche presenti in loco, sia gli interessi di potenziali investitori, allo scopo di permettere la ristrutturazione turistico-culturale del territorio.

L’esempio della Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea
Negli ultimi anni, grazie a un “progetto pilota” come la Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea (fondata nel 2000 dall’Associazione Culturale Attese), si sono potute intravvedere le potenzialità che il patrimonio locale della ceramica potrebbe esprimere e che in un prossimo futuro, in un necessario quadro strategico di sviluppo dovrebbero far capitalizzare in maniera molto più significativa la vocazione turistico-culturale del territorio connessa alla eccezionale storia che lo caratterizza.
La Biennale di Ceramica nell’arte Contemporanea risulta significativa in quanto forma di aggregazione di molteplici e singolari  interessi,  messi in comune  da una  pluralità di soggetti in  una rete di relazioni istituzionali  e in un complessivo campo d’azione promosso da enti pubblici e privati, locali ed internazionali, scuole, associazioni locali e imprese artigiane che collaborano attivamente con artisti  curatori, ceramisti, architetti, designer, musicisti, compositori, scrittori, storici dell’arte e fotografi di fama nazionale ed internazionale.
La Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea esprime la sua missione nella progettazione e organizzazione di una rete di relazioni sociali e attività interculturali e si offre  come una nuova forma di aggregazione territoriale ed extraterritoriale, locale  e globale,  mirata allo sviluppo del capitale sociale e culturale del distretto della ceramica del Savonese e  del mondo dell’arte.
La realizzazione dei Programmi di residenza per artisti di rilevanza internazionale, provenienti da Europa, America, Asia e Africa, che caratterizza la Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, e che è stata ricorrente nei momenti più significativi della storia delle Albisole, può costituire il terreno fertile per una serie di proposte coordinate e finalizzate al rilancio turistico-culturale della zona che verrebbe a qualificarsi per il recupero di una sua identità specifica, unica e in evoluzione.
La presenza attiva nelle manifatture di Albisola Superiore, Albissola Marina e Savona  di artisti invitati abitualmente a esporre nei più importanti musei nel mondo, oltreché a prestigiose manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia, la Biennale di San Paolo, la Biennale di Gwanjiu, la Biennale di Istanbul, la Biennale dell’Havana o Documenta a Kassel, convergono sull’obiettivo di valorizzare la tradzionale cultura locale della ceramica inserendola nel circuito internazionale dell’arte contemporanea.
Quando pensiamo alla ceramica come all’identità distintiva di un territorio dobbiamo pensare ai suoi caratteri. La ceramica del Savonese, fin dalla sua origine, delinea la propria identità, riconosciuta nel corso dei secoli come eccellente,  attraverso uno storico processo di ibridazione culturale determinato dall’apertura agli scambi mercantili e alle negoziazioni culturali su scale globali e locali. L’eccellente prodotto tipico locale famoso nel mondo, risulta storicamente come un esempio significativo del modo in cui una cultura può assorbire culture “altre”, attraverso un processo di decontestualizzazione e ricontestualizzazione delle produzioni culturali, ma secondo un linguaggio e un discorso proprio.
La Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, attraverso il  libero scambio della comunicazione interculturale a cui dà luogo offrendo l’ospitalità agli artisti, ai curatori e la collaborazione degli artigiani locali, sperimenta quella rinnovata mobilità generalizzata a cui sono oggi soggette le differenti culture, per stimolare la  nascita di sinergie tra periferie e i centri; tradizioni locali e cultura globale; arti e artigianato; differenti discipline artistiche e culture.
La Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea è da considerarsi un’iniziativa di utilità pubblica, tesa a valorizzare un bene culturale, sociale ed economico come la secolare ceramica locale attraverso molteplici attività coordinate:
• i Programmi di residenza per artisti di rilevanza internazionale in collaborazione con  le manifatture locali di ceramica;
• le collaborazioni professionali di curatori di esposizioni d’arte, attivi nei più prestigiosi musei d’arte contemporanea nel mondo;
• le Esposizioni internazionali;
• le esposizioni itineranti;
• la promozione di studi storici e critici;
• la pubblicazione di cataloghi e libri;
• i convegni;
• le conferenze;
• i percorsi di visita guidati per specialisti e gruppi organizzati di addetti ai lavori, italiani e stranieri;
• le attività didattiche, i workshop, i percorsi di visita guidata e i laboratori ludo-creativi dedicati alle scuole dell’obbligo e agli istituti superiori.

La Biennale concorre alla ripresa di dinamismo del territorio, come dimostrano:
• il suo essere un’”azione di sistema”, quale forma di aggrega-zione territoriale ed extraterritoriale di Enti locali, Fondazioni bancarie, istituzioni museali, scuole di ogni ordine e grado, imprese artigiane, ceramisti, realtà dell’associazionismo, sponsor, media-partner, Fondazioni per l’arte, artisti, curatori, architetti, designer, musicisti, compositori, scrittori, storici dell’arte e fotografi;
• la considerevole attenzione mostrata dalla stampa settoriale, generalista, dalle istituzioni culturali italiane, europee, americane, asiatiche e dagli addetti ai lavori, di assoluto prestigio, della scena artistica nazionale ed  internazionale.

L’affermazione e la crescita della Biennale nel mondo contemporaneo delle arti, nazionale ed internazionale, ci portano a vedere questa istituzione come una forma di accumulazione di capitale simbolico, una sorta di “logo” per il tessuto produttivo e culturale del territorio.
Una Biennale impegnata ad estendere la sua capacità evocativa, anticipatoria e promozionale in una visione plurima dell’evento, ma anche nella valorizzazione del suo radicamento savonese, può costituire un fondamentale punto di forza per una strategia di rilancio dell’economia, del prestigio culturale e perché no, proporre anche delle concrete occasioni di lavoro.
La Biennale andrebbe interpretata come l’esito di un investimento collettivo (pubblico e privato), coraggioso e lungimirante, per dare nuovo ruolo al distretto della ceramica in una logica di apertura internazionale.
Una istituzione come la Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, che produce accumulazione di capitale simbolico, vive una doppia missione:
• nell’immediato, la promozione e la diffusione di una cultura locale di successo (di rilevanza internazionale);
• a lungo termine, la conservazione di una memoria su tali eventi, che è da considerare come un credito da riscuotere nel futuro. A questo fine è auspicabile la costituzione di una collezione della Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, per non disperdere un tale e cospicuo capitale culturale.



››  More  -  page:  1  2  3  5  6  7